Costantinopoli, 1605. Due uomini si guardano negli occhi, prima di salutarsi con un inchino. Il patto è sugellato. Padova, estate del 1605. È la donna più bella e conturbante che abbia mai visto. E la più enigmatica. Come il misterioso congegno di cui è in possesso, giunto dalle Indie occidentali: l'Occhio di Dio. Usato un tempo dagli imperatori Inca per scoprire i traditori nascosti tra i cortigiani, perché in grado d'individuare anche in mezzo a una folla chi porti un'arma sotto le vesti. Per Galileo Galilei il segreto del suo funzionamento, e la donna che lo custodisce, diventeranno un'ossessione. Palmanova, autunno del 1605. Ne ha sentito magnificare la perfezione geometrica ma nessun disegno o elogio avrebbe potuto preparare Galileo Galilei all'ingresso a Palmanova. Autore di due trattati di architettura militare, Galileo ha raggiunto il suo amico Sagredo per collaborare alla fortificazione dei bastioni di quella città , eretta in difesa del confine orientale della Serenissima. Ma la sua mente è ancora concentrata su quell'oscuro rompicapo, l'Occhio di Dio. Certo che il suo funzionamento si fondi su un fenomeno di natura magnetica, lo scienziato è convinto che possa essere usato per rilevare la presenza di masse metalliche anche a grande distanza. E vorrebbe dunque replicarlo su scala maggiore, immaginando quale incredibile strumento per la guerra sui mari potrebbe divenire. Ma quella che per lui è ancora solo una speculazione teorica, per altri è questione di vita o di morte. . . Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.