Al principio del ventesimo secolo, a seguito di una crisi di colera che devastò Napoli, la giornalista Matilde Serao volle raccontare al mondo il "ventre" della città , quei quartieri popolari abitati da schiere di poveri costretti all'antica e ingegnosa arte del tirare a campare. Città bella ma dimenticata dallo stato sabaudo, la Napoli di inizio '900 era preda di degrado urbano, crimine organizzato e malattie cui il popolo abbandonato faceva fronte attraverso uno sconfinato repertorio di credenze e superstizioni.