I genitori si arrabbiano un sacco: quando non tollerano più i capricci; quando i bambini si comportano da maleducati; quando fratelli e sorelle litigano. . . e in mille altre situazioni! E la loro rabbia non sempre è negativa, anzi: la rabbia è vitale, e può diventare una preziosa alleata nelle situazioni conflittuali che si generano in famiglia, spesso per banali fraintendimenti. L'importante è riconoscerla, individuare cosa nasconde, e farne una base per un'azione educativa efficace. Il primo passo per un processo di trasformazione che porta dalla rabbia alla calma è modificare le parole. Invece di dire: "Mi fai arrabbiare perché . . .", dire: "Io sono arrabbiato perché . . .". Questo cambio di soggetto è la premessa fondamentale per rendere ogni conflitto un momento costruttivo. Del resto, il genitore responsabile è colui che ha chiaro il fine delle sue azioni educative, che può educare un figlio perché prima ha educato se stesso. Se il suo obiettivo è costruire la pace, attraverso l'esempio insegnerà anche ai figli a fare lo stesso; il risultato sarà non solo la pace interiore, ma anche la serenità in famiglia, con un miglioramento della vita quotidiana di tutti. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.