Questo diario percorre il territorio di confine tra vita e morte, facendo ricorso alla forma poetica, che, grazie a quanto nel verso si fa ritornello, può impegnarsi in un ossessivo esercizio di ripetizione quotidiana, a metà tra l'esame di coscienza e la bacheca social, la ricorsività della memoria e dell'oblio e la liturgia dei gesti incoscienti. . . Ciò che dà corpo a queste biopoesie sono occasioni presentatesi nel corso di un anno qualsiasi, eventi che hanno permesso di mettere in scena un rito dionisiaco di rarefatta pacatezza e inusitato rigore, per il cui tramite si è provato a echeggiare l'affermazione dell'artista Roman Opä ka: "Non parlo della mia vita, ma rendo la vita manifesta". O, meglio, la vitamorte, che mai è personale e, tantomeno, umana. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.