«Cominciando dal tuo accenno a una forma di postmoderno, devo dirti che non so davvero. Mia sorella ha detto che sono un dadaista; un altro amico mi ha parlato dei Found Poems. In realtà, all'inizio c'è stato l'incontro cori un paio di poesie che Toti Scialoja aveva ricavato dalla prosa di Leopardi e con gli Esercizi platonici di Pagliarani. Anni dopo (2003) ho lavorato su un poemetto di Volponi (Lettera 19): così mi è capitato di approfondire la storia di un modo di scrivere che Genette fa risalire a... Socrate! Vedi Versification, in Palimpsestes. Ma sono passati altri dieci anni prima che cominciassi a fare qualche tentativo mio, e quindi a montare alcuni dei miei "ritagli" in collages (niente di nuovo, anche questi). In ogni caso, non si tratta che di prendere alla lettera Zanzotto: Ma che cos'è la poesia se non un insieme di echi, di voci che restano nell'aria, o in noi? E noi, quasi senza accorgercene, le ripetiamo. Ma ripetendole con la nostra voce, in qualche maniera le cambiamo.» (Rodolfo Zucco a Francesco Rognoni, aprile 2015) Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I.E. S.r.l., oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.