
Uomini che non parlano troppo. Che odorano di pelle, sudore e sabbia. Che si sfiorano per sbaglio e non riescono più a dimenticarlo. Nei racconti di Manuel García, il desiderio è una scossa improvvisa nel quotidiano, una scintilla che brucia tra uomini veri - poliziotti, muratori, soldati, fratelli - che non cercano l'amore, ma finiscono per trovarsi, carne contro carne, nel punto esatto dove inizia il rischio.
Nel racconto che dà il titolo alla raccolta, Il Mio Cognato Curioso, Alexandre è un poliziotto di Rio de Janeiro, sposato, discreto, disciplinato. Ma bastano pochi giorni di vacanza, un barbecue con gli amici, il corpo bagnato di un giovane cognato che gli sfiora la pelle, per far crollare ogni certezza. Tra una risata e una scusa, qualcosa si accende - un contatto, un respiro, un pensiero che non si può più ignorare.
L'acqua gli scivolava sulla schiena. Marcus rise, voltandosi appena, e per un attimo il mondo tacque.
Alexandre sentì il suo corpo reagire, la pelle che ricordava ogni millimetro di quell'urto nella piscina.
Quando più tardi, nel furgone, il ragazzo gli si appoggiò addosso con innocente naturalezza,
capì che non era più un incidente. Era un invito.
Il Mio Cognato Curioso è una raccolta di erotismo maschile puro: diretto, sensuale, fisico.
Storie dove l'uomo desidera l'uomo con tutto il peso, la paura e la fame che ne derivano.
E quando la tentazione bussa alla porta, a volte basta un solo sussurro per non tornare più indietro.
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