Valerio nasce alla fine degli anni 60, attraverserà con disinvoltura e anche con una certa spregiudicatezza gli anni del nuovo, dell'usa e getta, della continua innovazione, in un tumulto di perdita di valori, di domande senza risposte, in un'etica circoscritta e limitata per poi diventare lui stesso vittima della sua manipolazione.
L'intervallo sarà il tempo di mezzo della vita di un uomo, tempo collocato tra un prima e un dopo in cui tutto o quasi cambierà . Quell'intervallo personale ed intimo si confronterà con un altro tempo di mezzo, quello di una generazione attraversata da un'epoca di grandi cambiamenti, generazione non nata informatizzata e neppure troppo vecchia per ignorare il cambiamento e farsi da parte. Generazione passata in pochi anni dal bianco e nero, al colore, dal telefono attaccato ad un filo allo smartphone. Generazione che ha fatto i conti con i social, passando dai bigodini ai filtri.