In Barry Lyndon, il racconto di una storia diventa visione e ricreazione artistica della Storia. Kubrick dipinge il Settecento come esso stesso si autorappresentava: un immaginifica finzione che ne rimanda a un altra, una simulazione che è esibizione di bellezza. L arte è il codice interpretativo di Barry Lyndon, il suo tessuto emotivo, oltre che compositivo. Il movimento del film è nello sguardo e nella musica, una sinfonia cinematografica che iscrive, a passo lento e con cadenza rituale, i personaggi in pose che precipitano nella tragedia. La società è un continuo teatro, un gioco al massacro regolato, una messa in scena drammaticamente palpabile; tutto è scandito da un preciso cerimoniale che trova, per suo fatale epilogo, la vittima sacrificale in Barry l intruso. Perché , come cerca di dimostrare questa monografia, dietro la squisita bellezza formale del film è il sangue a scorrere, sono gli inganni dolorosi dell amore, gli orrori della guerra, la vertigine della perdita. Una crudeltà ineluttabile, illuminata da una luce senza tempo.