La memoria muta ogni cosa, persino la letteratura. Lo sa bene il gruppo di sconosciuti che ogni lunedì si incontra per leggere frammenti dai libri che stanno scrivendo; bevono e fumano abbottonati nel loro anonimato, si preparano ad ascoltare o a essere ascoltati. Un giorno però uno di loro porta con sé alcuni volumi di M. D. , uno scrittore di cui si sono perse le tracce, sparito da ogni banca dati conosciuta. Li ha scovati in una libreria con le pagine stralciate, i dorsi scorticati. Appena il gruppo inizia a leggere, l autore li inghiotte: tra le macerie della Amburgo del 1943, nella tempesta di fuoco precipitata dal ventre dei bombardieri britannici; nell universo di un bambino ingrigito dalla polvere in un bunker sotterraneo e destinato a diventare presto un orfano, che pochi anni dopo deciderà di raccogliere tutte le schegge esiliate di questa drammatica storia, lui stesso incerto su quanto sia realtà e quanto ricostruzione della memoria. Nelle sue parole riprendono vita pani ammuffiti, libagioni nelle segrete stanze del potere e i fantasmi di Franklin D. Roosevelt, Winston Churchill e Adolf Hitler. Marco Lupo dà forma a un opera che sfuma continuamente i contorni della narrazione per mutarsi, tra finzione e realtà , incubo e ricordo, in un coro di vite e memorie.