Ti accingi a leggere qualcosa che non è fantascienza e neppure fantasy o avventura. No, questo è un varco. Il viaggio di Arcturus non racconta lo spazio, piuttosto scoperchia la mente.
Dopo una seduta spiritica che suona come un presagio, Maskull accetta di partire per un pianeta remoto. Il suo cammino - spesso intriso di sangue - attraversa regioni che incarnano idee, desideri e discipline contrarie, mentre una domanda persiste e si fa tarlo: la divinità di quel pianeta è Surtur, che chiama alla verità, o Crystalman, che seduce con forme perfette?
Opera inclassificabile e in anticipo di decenni, più viaggio metafisico che fantasy o fantascienza, questo libro è un'allegoria filosofica narrata come un'esperienza psichedelica. I sensi mutano, l'identità si piega, la realtà costringe a scegliere. Non è un romanzo "comodo"; è per lettori che cercano pensiero, immaginazione e sorpresa radicale.
Non a caso fu amato e discusso da C. S. Lewis e J. R. R. Tolkien, e venerato da autori moderni come Clive Barker e Alan Moore; tanto che un secolo dopo continua a generare culti, adattamenti e persino un seguito firmato da Harold Bloom, l'unico testo di narrativa del grande critico.
Questa nuova edizione restituisce la potenza originaria della magnifica opera di David Lindsay con una traduzione italiana contemporanea, limpida e musicale, che evita ogni inutile arcaismo e conserva l'energia tagliente dell'originale.
Un'edizione illustrata, con ventuno tavole in bianco e nero che aprono ogni capitolo come soglie, suggerendo il paesaggio morale che sta per dischiudersi.
Un libro per chi non si accontenta del già visto e vuole misurarsi con uno dei classici più sorprendenti del Novecento, per intraprendere un viaggio che non chiede di credere, ma di vedere con gli occhi dell'anima.