Concepito cinque anni prima dell'ispirazione che darà origine ai grandi romanzi - dal 1961, con Un dramma borghese -, il Dizionario dietetico rivela ai lettori di Guido Morselli un volto inedito del poliedrico intellettuale: saggista, narratore, drammaturgo, sceneggiatore e dunque anche divulgatore e lessicologo. All'originale prontuario che raduna 'alcune nozioni elementari e un orientamento di massima, nel campo dell'alimentazione', Morselli dedica l'estate 1956, tra la corrispondenza con esimi biochimici e patologi, lo studio di opere scientifiche ed enciclopediche e la collezione di ritagli di giornali e riviste intorno al tema del cibo. Pensa a un progetto tripartito, aperto e chiuso da capitoli che riguardino caratteristiche e composizioni degli alimenti e costituito, nel corpo centrale, da centinaia di schede sulle sostanze commestibili: da abbacchio al pane biscottato zwiebach, passando per aperitivi, baccalà , ciccioli, kefir, ravanello, seltz. . . La scrittura è agile e ben ritmata, degna di un maestro nascosto della narrativa del Novecento; dalla dietetica apre spesso a una Weltanschauung, una concezione del mondo e dell'uomo condensata in fulminei aforismi: 'anche sotto l'aspetto corporale la vita è una molteplicità , ha per caratteristica di essere complessa, di non potersi semplificare senza sminuirsi e snaturarsi'. Lo scopo dell'opera, d'altra parte, è fondamentalmente civile: favorire una 'coscienza' alimentare, ancora 'scarsa in Italia' negli anni Cinquanta, nell'auspicio di concorrere 'al benessere individuale' e riuscire 'di qualche utilità nei confronti dell'economia dei singoli e della collettività'. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.