Nei "ruggenti anni Venti" la musica jazz irrompe nel ritmo compassato della vecchia Europa, abituata al passo di valzer. Quella sinfonia dell'irrequietezza, di sottane corte e gambe in aria, che José phine Baker trasforma in selvaggia seduzione, si presenta agli osservatori e ai critici come un'orgia di suoni e movimenti, evasione e irrazionalità . Gramsci dedicò al jazz solo appunti occasionali che, finora inediti, sono qui analizzati: egli temeva una società massificata, consumista, semplificata, meccanizzata, dove il jazz si intrecciava con le fabbriche tayloristiche e le città americane popolate di grattacieli. Una visione capace di oltrepassare la musica e scorgere, al di là del ritmo trascinante, la reale dimensione sociale. Das Urheberrecht an bibliographischen und produktbeschreibenden Daten und an den bereitgestellten Bildern liegt bei Informazioni Editoriali, I. E. S. r. l. , oder beim Herausgeber oder demjenigen, der die Genehmigung erteilt hat. Alle Rechte vorbehalten.